La Fondazione risponde a Sgorbati “Chiediamo di essere coinvolti nelle decisioni riguardanti la disabilità”

La Fondazione Pia Pozzoli – Dopo di Noi risponde all’assessore Federica Sgorbati, in merito al tema rette e alla relazione di dialogo e di confronto, che si auspica possa essere instaurata tra amministrazione e i familiari di persone disabili.

 

Ecco l’intervento dell’associazione Pia Pozzoli – Dopo di Noi.

Si è letto con rincrescimento e sorpresa l’intervento dell’assessore Sgorbati, che si ritiene non abbia interpretato correttamente quanto la Fondazione Pia Pozzoli abbia voluto esprimere.

Nelle nostre note ci si riferisce infatti esclusivamente al tema “rette”, in cui si sono apprezzate le ultime disposizione del bilancio comunale al riguardo, ma vi si ravvisano ancora le criticità espresse e soprattutto si è voluto comunicare le reazione delle 100 e più famiglie che hanno sottoscritto la PEC iniziale al sindaco del 10 aprile, riproposta poi il 21 maggio, in cui si è richiesto sull’argomento un incontro diretto e a cui non è stato mai dato nessun riscontro specifico e non è mai stato fatto nessun
riferimento ufficiale.

A ciò ci si è riferiti quando si è parlato di “disappunto e di mortificazione” da parte delle famiglie di persone disabili, che si aspettavano e si aspettano ancora ascolto e attenzione riguardo l’argomento rette, non certo solo “una lettera protocollata” come asserisce l’assessore.

Riguardo poi l’incontro sulle rette abbinato alle modalità di richiesta dei fondi 2019 per il Dopo di Noi del 7 giugno, tale incontro era solo per associazioni e cooperative e si è valutato piuttosto forzato abbinare utenti interessati a tematiche differenti, come si rileva dai soggetti convocati.

Si è infine senz’altro apprezzato la convocazione nel distretto di Piacenza di un “Tavolo sulla disabilità” e anche a questo riguardo si precisa che l’Odg fatto giungere agli uffici è stato concordato con le associazioni che sono state invitate, è stato pensato come un suggerimento e, come si legge nella mail inviata, è stato solo proposto.

Ultima considerazione che viene spontanea è che, come lascia suppore l’assessore Sgorbati, i fatti sono senz’altro fondamentali, ma che per le famiglie con fragilità è altrettanto d’aiuto e di sostegno un rapporto personale di condivisione e di ascolto delle loro difficili situazioni individuali insieme ad un adeguato loro coinvolgimento nelle decisioni che le riguardano.

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